venerdì 26 febbraio 2010

Pagelline Consiglio 23 febbraio


Le pagelline di parte, la mia, del Consiglio!
Membri del Consiglio: tutti presenti.
Pubblico: eravamo in tanti, era venuto anche il Cristo.
I punti da discutere erano molti, quindi non so a che ora sia finito, io a mezzanotte ho levato gli ormeggi...

D.P.L. solita salda amministrazione. Curiose le espressioni durante alcuni interventi. Combattivo sugli argomenti scuola e neve. Preciso con la spiegazione della rinuncia (per me giusta) all'ascensore. Mediatore. voto 7+

S.A. desiderosa di intervenire e dire la sua versione, ma bloccata. Pari opportunità. voto s.v.

L.I. sono un suo fan per tante sue idee. Promotore di tante segnalazioni. Forse un pò pignolo su argomenti come la sistemazione delle aiuole, luci comunali e asfaltatura di strade secondarie con i cavi per la fibra ottica (ma non basta che arrivino alle varie centraline della telecom?). Imprenditore. Voto 7

S.E. promotore del nuovo gruppo consiliare. Caduta nel sostenere che negli ultimi 40 anni le scuole sono state un covo di sovversivi e quindi vanno rifondate (fossero questi i problemi dell'Italia... e poi se fossimo stati tutti indottrinati così saremmo tutti di sx, no? e non mi pare proprio che la sx abbia governato per 40 anni...). Peccato, alcune volte mi trovo d'accordo pure con quello che sostiene. Sarà per la prossima volta. Ex socialista. voto 6-

F.A. ricordato negli annali comunali per la sua presa di posizione costante a favore dell'acqua pubblica anche andando contro i suoi "vertici". Guerriero. voto 8

Q.M. parte male perchè si dimentica i fogli degli interventi ma poi si riprende con un bello scontro a tutto volume con il Sindaco sull'argomento scuola. In ripresa. voto 6,5

D.T.M. anche lui parte male facendo cadere una sedia mentre parlava... Promotori però di molte interpellanze, mozioni, ecc. Presenti sul territorio. Ottima la sua proposta di dividersi tra i membri del consiglio l'importo della spesa che manca alla scuola (sui 3500 euro). Ottima anche la decisione di lasciare libertà di voto sull'argomento acqua. Super attivo. voto 7,5 (se non ha parlato del leader maximo voto 8+)

V.F. utili le segnalazioni dello scarico fognario a cielo aperto sul "cial de brent" e del ponte "bloccato" in zona S. Floriano. Imbattibile sul tema acqua. Attento. voto 7

D.V.P. non sufficiente la risposta sull'acqua. Ma per me con buoni propositi e voglia di cercare di cambiare le cose. Sempre garbato. voto 6,5

Spero non si offenda nessuno. Sono ironiche. Ma nessun altro vuole farle? magari con un altro punto di vista... si perdono 5 minuti.
Va beh
Saluti a tutti

dimenticavo... c'è stata la presentazione anche del nuovo segretario comunale. Sicuramente sarà meglio del precedente e non è un attacco personale MA 4000 euro netti al mese (sbaglio? se si mi "corigerete") per me sono una pazzia di uno Stato folle. Abbiamo sul groppone 1800 miliardi di euro di debito. E non diminuisce mai. Come si può andare avanti così? Semplice... Generali, deputati, diplomatici, ecc ecc con pensioni/stipendi e altro da 15000 euro al mese non si possono tollerare! Non è populismo ma nel privato ricordo che 1000 euro al mese sono una chimera, anche per laureati. Punto. In queste cose posso diventare becero...

mercoledì 17 febbraio 2010

Il Borc - Febbraio 2010


Luca Varnier ci invia il secondo numero del giornalino di Polcenigo. Tra le novita' di questa edizione, il nuovo nome: "Il Borc", il risveglio amministrativo della frazione di Coltura e i consueti aggiornamenti sportivi. Per leggerlo basta cliccare qui e se vi state collegando da Polcenigo pazientare un po' (3.2mb).

venerdì 5 febbraio 2010

Polcenighesi di tutto il mondo unitevi!


Questo è un post che non parla del nostro Comune, ma di un tema che comunque interessa anche gli abitanti di Polcenigo, e mi piacerebbe si creasse una discussione su questo tema.
Provo ad analizzare la crisi economica attuale con conseguente crisi del lavoro.
Perchè siamo arrivati a questa condizione?
Non credo sia difficile capire che la causa principale sia la continua delocalizzazione di imprese giganti e piccole verso Stati dove la manodopera costa quasi zero. Uno Stato formato da milioni di persone (Italia, Francia, Usa, ecc) che offre dei servizi statali ed ha un welfare ha bisogno di produrre nel proprio territorio prodotti di consumo. Ovviamente un'economia non può sussistere solo con servizi e terziario.
Quasi tutti i prodotti ormai si producono in Cina (India, Polonia, ecc), dai bulloni e lamiere ai più complessi microchip. C'è chi dice che se così non fosse noi non potremmo permetterci ogni anno un nuovo cellulare, pc, borse, giacche, lampadine, ecc... fantastiche balle!
se per assurdo in Italia non ci fosse più lavoro perchè portato in Stati dove il costo del lavoro è quasi zero (beh, sta succedendo), anche se l'ultimo modello di iPhone costasse 10 euro non potrei permettermelo...
Un paio di scarpe Nike, Geox, Adidas non costano 5 euro ma hanno lo stesso impatto d'acquisto sull'acquirente esattamente uguale a quello che avrebbero se fossero state prodotte da noi. Magari i nuovi modelli dopo qualche mese costano meno in quanto c'è più margine per abbassare il prezzo ma la qualità è peggiore e quindi si finisce col comprare più spesso, quindi consumando anche molte più risorse ambientali.

Le delocalizzazioni sono iniziate negli anni 70/80 con multinazionali come la Nike che faceva lavorare anche bambini per poi rivendere scarpe da noi a 300.000 lire (mi ricordo). Quando queste aziende iniziarono a delocalizzare le produzioni, i lavoratori riuscirono a riciclarsi in altre aziende che in quegli anni di certo nascevano, altri rimanevano in azienda con funzioni commerciali, di design, ecc ma ovviamente tutti i nodi prima o poi arrivano al pettine...
Chi ci ha guadagnato e guadagna tuttora da questa politica sono solo le multinazionali che fanno guadagni immensi in tempi brevissimi. Noi perdiamo sia lavoro che capitale.

Chi sostiene che noi dobbiamo focalizzarci solo sulla produzione di beni di lusso e ad alta tecnologia dimentica che non si può vivere di soli vini di pregio e Ferrari...e neppure tutti possono essere progettisti, ingegneri e designer...
Alle persone serve un lavoro e per fare ciò serve che le produzioni tornino da noi (Europa, Usa, Australia, ecc).
Il mercato deve essere libero ma libero solo tra chi ha la lo stesso rapporto costo/lavoro.
Che Cina, Vietnam, India, Polonia, ecc commercino tra loro, ma non è ammissibile facciano concorrenza sleale con le nostre aziende.
Un'azienda da noi ha dei costi altissimi da sostenere in quanto deve affrontare (giustissimamente) costi ambientali, di smaltimento rifiuti, costi sindacali, di sicurezza sul lavoro, pagare tasse in modo che tutti possiamo avere una certa sanità, istruzione, asfalto sulle strade, servizi pubblici, pagare i lavoratori statali, avere una sicurezza pubblica, ecc ecc
Pensiamo che Cina & co abbiano tutti questi costi? che un operaio costi all'azienda circa 2000 euro/mese? che lavori 8 ore al dì? che abbia delle sicurezze sul lavoro? che le acque di lavorazione vengano smaltite in modo corretto? ecc ecc
Per questi motivi il 90% delle nostre aziende non può competere con quelle di questi Stati (giusto che ci sia la competitività ma questa deve essere fatta in modo leale. E' un pò come quando si gioca a carte, se uno bara il banco salta).
Se non si introducono nuove leggi economiche siamo destinati ad un ridimensionamento pesante, che colpirà tutti, anche gli statali e chi ha contratti blindati. Non è fare allarmismo ed essere pessimisti, è essere consapevoli e cercare di combattere questo sistema che ci porta al fallimento...
Come si può fare? Stando attenti quando si compra un qualsiasi prodotto e non comprarlo assolutamente se proviene da uno Stato che ha un rapporto costo/lavoro differente dal nostro. (ricordo anche il Gasp, prodotti km0, ecc)

Il paradosso ora è che ci sono vestiti "firmati" prodotti in questi Stati che costano di più rispetto agli stessi vestiti "non firmati" prodotti da noi.

Se uno pensa che le multinazionali hanno fatto bene a delocalizzare così hanno portato benessere in quegli Stati prende un grande abbaglio perchè non appena quei lavoratori si organizzano, chiedono diritti, ecc l'azienda chiude tutto e si trasferisce in un altro Stato.

Spero si crei un dibattito e fare in modo che diventi La tematica fondamentale dei "nostri" politici a tutti i livelli...
Di certo sono deluso che la mia parte politica abbia fatto finta di niente in questi anni concentrandosi magari su altre tematiche che appartengono ad una società ideale che è ben lungi dalla nostra...la sinistra nacque come partito dei lavoratori e del lavoro. Se non vuole sparire si rioccupi di questo...

giovedì 4 febbraio 2010

Libertà abusata


La libertà di parola è un concetto basilare di ogni democrazia liberale. Questo principio non implica che ciascuno di noi possa dire ogni cosa attraversi la propria testa. Il diritto alla libertà di parola non è illimitato. Poiché la libertà di un individuo finisce dove inizia quello di un altro, esistono limitazioni alla libertà di espressione quali ad esempio riguardanti l'incitamento all'odio razziale o l'appello alla violenza.
Secondo il diritto internazionale, le limitazioni alla libertà di parola devono seguire tre condizioni:
1.devono essere specificate dalle legge
2.devono seguire un ordine riconosciuto come legittimo
3.devono essere necessarie (ovvero proporzionate) al raggiungimento di quello scopo.

Tornando a noi, attualmente i commenti dell'anonimo che si firma Rag.Ugo Fantozzi rappresentano un problema al raggiungimento dello scopo di questo blog, in quanto distruggono anziché creare. Non sono partecipativi, non sono costruttivi, non rappresentano delle critiche motivate, fondate su dei fatti. Nemmeno uno. Illazioni, insinuazioni, insulti gratuiti e sberleffi che talvolta fanno sorridere ma immancabilmente finiscono per irritare e distogliere l'attenzione da quanto proposto come oggetto di discussione. In questo contesto, il provvedimento di esclusione si delinea come necessario e legittimo al raggiungimento dello scopo pur non essendo previsto dalla legge (la legge italiana in materia di pubblicazioni online ha un vuoto legislativo).

Ho già più di una volta richiesto all'anonimo in questione di evitare questo comportamento, ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Esistono diverse strade percorribili per far fronte a questa questione. Confidando nel senso civico di questa persona, personalmente ritengo che la soluzione più semplice sia anche la migliore: domandargli cortesemente di astenersi dal commentare da qua in avanti. Successe anche nel blog di Astolfi, che invece dovette imporre la registrazione degli utenti per evitare insulti gratuiti all'allora assessore Venier. Ecco il link al sondaggio e il risultato in progresso.

PS. non barate, perché se qualcuno vota piu di una volta, lo vedo incrociando i dati del contatore visite google analytic.

Vitamina T


Durante i periodi di vacanza sembra che tutti quanti siano più felici e si divertano di più. E' dovuto al buon cibo, niente lavoro eccetera, sicuramente. Ma secondo alcuni studiosi c'è un'altra importante motivazione, l'incremento di contatto con amici e familiari. E il corrispondente aumento del dosaggio quotidiano di vitamina T.
T come Tribù, questa vitamina non si può ottenere da una dieta bilanciata. Durante 5mila anni la razza umana si e' evoluta in piccoli gruppi sociali di 50/250 individui e tutt'ora sentiamo il bisogno della sensazioni di appartenenza ad una tribù. La vitamina T è il contatto minimo quotidiano con il nostro prossimo, ed è vitale almeno quanto le altre vitamine in termini di salute. Il nodo focale risulta nell'avere amici e relazioni con il proprio vicinato. Secondo quale logica? La serie americana Friends illustra il punto chiaramente. I personaggi della serie non hanno bisogno di darsi appuntamento o prendere la macchina per incontrarsi. Vivono nello stesso edificio e di continuo si bussano alla porta a vicenda per chiacchierare, divertirsi o condividere i propri problemi.
Questo è in evidente contrasto con la situazione in cui la maggior parte di noi viviamo. Non abbiamo il tempo per vederci con amici e parenti se non organizzandoci per tempo. Difficilmente abbiamo un intenso rapporto con il nostro vicinato, il più delle volte è limitato alla buona educazione. Lo spirito di una comunità può essere ricreato partecipando alle attività del proprio Comune, interagendo con altre persone, sviluppando relazioni e acquisendo familiarità e sviluppando un senso di appartenenza. Se credete che queste argomentazioni non siano valide, provate a rispondere a queste domande riguardante la deficienza di Vitamina T.

1. In quante case del tuo vicinato ti senti autorizzato a capitare senza alcun preavviso per una chiaccherata o per un pranzo/cena?
2. Quante persone del tuo vicinato sono interessate al fatto che tu raggiunga i tuoi obiettivi e ti hanno mai dato supporto in tale direzione?
3. Approssimativamente con quanti vicini hai chiaccherato l'ultima settimana? Quanti credi sentirebbero la tua mancanza se dovessi cambiare città?
4. L'ultima settimana, quanto spesso sei stato coinvolto in un rituale sociale, un'attività di gruppo o un ritrovo in un bar locale?

Ricordo qualche anno fa in cui in occasione della sagra di S.Giovanni si teneva il "Palio delle contrade", non so chi si fosse preso l'incarico di organizzarlo... ma era una bellissima idea.