Il mondo occidentale è in trepidazione per l'imminente 337a Sagra dei Sest e noi anziché collaborare allegramente non perdiamo l'occasione del palcoscenico per sgambettarci a vicenda rivangando antichi dissapori, mentre i venditori di kebab si sfregano le mani colmi di soddisfazione. Accade, a quel che si dice, che la serata di festa a base di pesce organizzata dalla società ASD Polcenigo Budoia venga stroncata alla vigilia dal pronto intervento della vigilessa, in quanto le cucine dello stand non rispettavano le norme igieniche regolamentari. Mancato guadagno e perdite organizzative per la società sportiva che potrebbe domandarsi come mai tanto zelo nei controlli (quante sagre si salverebbero da un'ispezione accurata?) e soprattutto se altrettanta meticolosità verrà applicata anche in futuro, anche a tutti gli altri punti di ristoro all'interno della manifestazione. In caso affermativo, pranzo al sacco per tutti.
Altro tipo di dispetti subisce la Proloco Polcenigo, che ha domandato come abitudine l'uso del cortile Lacchìn al suo nuovo proprietario, il marchese di Carabàs. L'ing. Quaia, dotato di pachidermica memoria, non ha però gradito la presenza in organico del solerte Luca Imperio, colpevole sembra in tempi non sospetti di non aver appoggiato la candidatura del marchese alle amministrative. Due bravi hanno quindi intercettato il presidente Lino Dorigo con il messaggio "con Imperio questa sagra non s'ha da fare". Vaso di coccio tra vasi di ferro, cos'è un uomo paragonato ad un cortile? Nella riservatezza della sagra di Coltura la triste liquidazione e Imperio chiude le danze per quest'anno, forse. Ad accompagnarlo una triste musica jazz e la solidarietà di chi non apprezza le prepotenze. Nel frattempo l'amministrazione comunale sta alla finestra del Municipio a guardare, il finanziamento regionale è stato richiesto e ricevuto dalla Proloco e quindi la sagra se la gestiscon loro, con buona pace di tutti quanti gli altri.