martedì 20 marzo 2012

Morire, dormire... forse sognare



Sul Messaggero della settimana scorsa il giornalista Mario Quaia ha colto decisamente nel segno descrivendo una situazione da anni sotto gli occhi di tutti: la progressiva scomparsa di ogni attività commerciale e produttiva dalla piazza di Polcenigo.
L'articolo è molto interessante ed espone per esser chiaro una lunga lista di attività che decenni fa animavano la piazza di Polcenigo che ora invece rimane deserta e silenziosa.

A mio vedere come spesso accade non c'è una sola causa scatenante, la piazza com'era molti decenni fa era il fulcro di una piccola comunità che la utilizzava per i suoi fini sociali e commerciali. Ai tempi dei nostri nonni  ben poche macchine giravano per le strade ed era sicuramente molto meno immediato di adesso andare a comprarsi le scarpe a Pordenone. Anzi, a quei tempi i soldi erano pochi e meno ancora era il consumismo, le scarpe si riparavano e risuolavano e questo spiega come mai una volta in piazza c'erano tre calzolai e ora nemmeno uno. Nel frattempo la comparsa delle catene di supermercati e grossi centri commerciali ha prosciugato progressivamente il bacino dei piccoli esercizi commerciali, che han spesso chiuso attività una volta raggiunta l'età pensionabile da parte dell'esercente e nessuno ha raccolto il testimone di quella che è sembrata una gara troppo in salita e dal montepremi troppo esiguo. Le attività sopravvissute sono quelle che, grazie alle loro peculiarità, hanno potuto contare sull'affluenza di clienti dal resto della provincia. Quindi sono giunti fino a noi ad esempio il bar Pinocchio e la pizza rustica del Vecchio Caffè, ma le attività che facevano riferimento esclusivo alla comunità di Polcenigo si sono ridimensionate, soffrono o sono già scomparse.
Nella crisi stessa c'è però l'opportunità di rinascita, se si riesce a leggere tra le righe. Se come abbiamo visto le uniche attività superstiti sono quelle che hanno saputo strizzare l'occhio allo straniero proponendogli qualcosa di particolare, questa potrebbe essere la strada giusta da percorrere. Sviluppare le peculiarità del Comune, esaltarle e servirle al mercato. Se il mercato locale sta morendo, cerchiamo di adattarci a quello globale preservando la nostra identità.

venerdì 9 marzo 2012

Vedere per credere

L'inedita unione editoriale delle minoranze consigliari ha dato luce ad una nuova pubblicazione d'informazione a carattere periodico: l'Araldo. L'informativa si propone per prima cosa di stimolare la partecipazione della cittadinanza al prossimo Consiglio Comunale, che si terrà lunedì 12 alle 19.30 in Municipio. L'orario non è dei più felici, secondo molti non a caso l'amministrazione ha scelto di proposito di posizionare la riunione a ridosso del classico orario di cena proprio per scoraggiare i volenterosi cittadini a prender parte all'incontro. Sostanzialmente quello che ci viene chiesto dalle minoranze (che unite rappresentano effettivamente oltre il 60% degli elettori) è partecipare al Consiglio Comunale per renderci conto della pochezza di questa amministrazione.