giovedì 12 aprile 2012

Incontri ravvicinati


dal Messaggero Veneto 12/04/2012
Prosegue l'attività dell'assessorato alla cultura del comune di Polcenigo con una serie di attività, a partire dall'adesione alla "Settimana della cultura" (in programma dal 14 al 22 aprile) un appuntamento, come confermato dall'assessore Egidio Santin, al quale si è deciso di partecipare «malgrado i limitati mezzi economici a disposizione». Si comincia domani sera al cinema teatro, a partire dalle 20.45, con la presentazione del libro "Alieni tra di noi" di Antonio Chiumiento, mentre nella giornata di domenica sono concentrati gli incontri legati ad argomenti di rilevanza territoriale, come il libro sulle frazioni di Polcenigo curato da Lorenzo e Giuseppe Minatelli (sala consiliare, alle 11) e la visita al sito palafitticolo del Palù Livenza in mattinata (10-12), insieme alla visione dei reperti esposti al Museo archeologico del Friuli Occidentale di Torre di Pordenone.
Partirà da sabato il primo corso di arte teatrale dedicato ai bambini di quarta e quinta elementare, curato dalla Compagnia di Arti e mestieri di Pordenone. Il corso si sviluppa in sette incontri (gli appuntamenti successivi sono in programma il venerdì dalle 16.30 alle 18.30 al cinema teatro comunale) e nasce per favorire l'aggregazione e la crescita culturale dei ragazzi, un'idea seguita dal gruppo genitori di Polcenigo, dalla biblioteca e da Marta Chiaradia, coordinatrice per il Comune. Per i ragazzi più grandi è già arrivata l'iniziativa "Trova tempo" legata ai laboratori di teatro, ma è intenzione dell'amministrazione porre le basi per creare una compagnia teatrale locale. Saranno, infine, i ragazzi delle medie a curare il bozzetto della "Sagra dei sèst 2012", un modo per avvicinare anche i più giovani alla tradizione del territorio.
Maurizio Capobianco

Lodevoli iniziative. Non vi nascondo di trovare esilarante l'involontaria comicità di aprire la "settimana della cultura" invitando un ufologo, figura che proprio nulla ha a che spartire con scienza e cultura. Perché non invitare allora anche una cartomante o uno sciamano celtico? Ah, vero.. "limitati mezzi economici". Domani il sig. Chiumento presenterà a Polcenigo il suo ultimo libro che raccoglie 54 attendibilissime testimonianze di avvistamento di ufo. Gli alieni, è bene ricordarlo, sono extracomunitari a tutti gli effetti e pertanto secondo il Codice Padano non sono ben accetti nella nostra comunità, impariamo a riconoscerli per evitarli e rimandarli a pedate nel culo casa loro, partecipate numerosi all'evento.

lunedì 9 aprile 2012

Campa cavallo che l'erba cresce


La buona amministrazione consiste nell'utilizzare i soldi pubblici per il bene pubblico, la cattiva amministrazione perlomeno li spreca. Il nuovo campo Don Antonio Santin avrà un muro di mattoni consolidato, un'alta recinzione con i pali dietro la porta da rugby e uno spogliatoio con la muffa e il tetto gocciolante. Un bel vantaggio rispetto a prima, quando il muro si interrompeva in uno scorcio che rendeva visibile la partita a chi passava per strada e spesso si fermava, la recinzione dietro i pali era esattamente alta come quella di adesso (vedi foto) e lo spogliatoio continuava a gocciolare e amuffire. Già, era sarcasmo. La società sportiva Pedemontana Livenza Rugby, che ha in gestione l'impianto sportivo, ha infatti chiesto all'Amministrazione Comunale di dirottare gli inutili lavori previsti verso quelli molto più urgenti e altrettanto ha fatto in un'occasione il sottoscritto, in un incontro della Commissione Turismo, Sport e Tempo libero alla quale non si è arrivato nemmeno al numero legale per iniziare. Erano presenti il non ancora vicesindaco E.Santin e il presidente della Commissione Marco Perut che informalmente mi avevano assicurato che avrebbero cercato di indirizzare i lavori verso il rifacimento della copertura, individuato come intervento prioritario. Purtroppo com'è risaputo, una volta avviati dei lavori specifici la macchina pubblica non devia nè si ferma, anzi procede imperterrita nel suo spreco di energie. Il tetto degli spogliatoi continuerà a gocciolare, scrostarsi e a fare muffa, dalla strada nessuno vedrà più una partita e la domenica dal campo qualche pallone finirà nel Gorgazzo e qualcuno verrà preso dalla rete, come prima.

martedì 3 aprile 2012

Microcriminalità politiche


Messaggero Veneto del 30/3/2012

Il caso Polcenigo e la Regione

Con un intervento sul Messaggero Veneto, il giornalista Mario Quaia ha portato all’attenzione “il caso Polcenigo”. Ovvero la vicenda di un borgo storico, splendido e già fiorente, che sta “morendo”. Ne sono seguiti numerosi interventi di amministratori e cittadini. Nel dibattito, gli intervenuti evidenziavano i meriti degli uni e i demeriti degli altri, addossandosi le presunte cause che stanno determinando il declino del borgo e gli eventuali interventi che potrebbero invertire la rotta. Il tutto nel chiuso del Comune stesso, come se questo fosse un’entità autonoma in grado di poter determinare le proprie sorti. Chi scrive non ha elementi per dire se esista uno specifico “caso Polcenigo”. Osserva, però, che il declino riguarda gran parte dei paesi e delle cittadine del Fvg, con punte, soprattutto in montagna, che hanno portato allo spopolamento di intere valli e all’abbandono di molti borghi. Le politiche della Regione, basate sulla concentrazione di risorse e attenzioni nei capoluoghi di provincia, sono la principale causa del declino demografico, sociale ed economico del territorio regionale; dei già vitalissimi centri mandamentali (Maniago, Spilimbergo, Codroipo, Gemona) e di splendidi borghi, tra cui Polcenigo. Quando si osservano gli effetti di determinate scelte viene a mancare la “controprova”, ovvero la possibilità di verificare quali esiti avrebbe prodotto una scelta diversa. In questo caso, invece, sono molte le prove che ci mostrano come siano state le politiche centralistiche della Regione a determinare il depauperamento del territorio. Passando in rassegna gli andamenti demografici dei comuni delle Province Autonome di Trento e Bolzano, anche trascurando le perle turistiche, si vede che lassù non è successo niente di quanto avvenuto da noi. Persino nella regione ordinaria del vicino Veneto si possono osservare piccole città vitali.

Si può affermare che sono state le scelte politiche della nostra Regione a depauperare le realtà territoriali, a concentrare le risorse e, conseguentemente, la popolazione in pochi agglomerati che vanno assumendo caratteristiche “suburbane”, compromettendo anche le città capoluogo. Il peggio arriverà a breve con l’azione “neocentralistica” congiunta di Stato e Regione. Il primo andrà a chiudere gli uffici giudiziari periferici e le tesorerie locali; la seconda ha già annunciato tutta una serie di “accorpamenti centralizzanti” che vanno dalla sanità alle Ater, dalle Università alle fiere. Da questo nuovo centralismo trarranno benefici almeno i residenti dei capoluoghi? Ogni medaglia ha il suo rovescio: se da un lato proseguiranno spopolamento, migrazione e abbandono, dall’altro s’incrementeranno l’edificazione spropositata, il traffico e l’inquinamento. Avremo così compromesso tanto il territorio quanto le città. Esiti che potranno essere evitati solo con una riforma che preveda una maggiore autonomia dei comuni.
Ubaldo Muzzatti

Cosa potrebbe fare l'Amministrazione quindi? Chiudere con le concessioni edilizie, Polcenigo è zeppa di vecchie case da ristrutturare e il territorio è un bene prezioso oltre che LIMITATO e poi ad esempio dare respiro e vita ai parchi di introducendone attività. Il Comune potrebbe addirittura GUADAGNARE da un semplice noleggio bicilette piazzato a S.Floriano o con delle imbarcazioni sul Livenza. Se non si realizzano neanche delle cose così semplici come si può sperare di coordinare le attività di ricezione turistiche con le iniziative di interesse che è possibile frequentare una volta a Polcenigo?
Invece l'altro giorno mi viene recapitato a casa un volantino (a breve il link al documento) con stampata una legenda molto dettagliata riguardante il significato di presunti simboli lasciati sui muri dagli zingari, con breve testo di invito ad un incontro firmato dal vicesindaco Santin, che dev'essersi speso talmente ad organizzare questa conferenza “Furti, rapine, e atti predatori, come prevenire” al punto da non aver avuto il tempo di scrivere "simboli zingari" su google e scoprire che è quasi certamente una leggenda metropolitana, e che "questo appello è inutile e può avere la conseguenza di alimentare il razzismo e l'ansia. Diffonderlo è dunque sconsigliabile." dice ad esempio Paolo Attivissimo nel suo sito antibufale qui.
Ora non mi spenderò nel collegare questo scivolone, l'inutilità di tale conferenza e i già noti episodi di xenofobia a carico di esponenti della Lega Nord, non è questo il punto dell'intervento. Mi dispiace piuttosto avere la personale sensazione che abbiamo degli amministratori così poco avveduti che non risolvono i problemi perché non li vedono neanche.