mercoledì 11 marzo 2015

Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso


Il giornalista è colui che distingue il vero dal falso... e pubblica il falso [M.Twain]. Oggi il Messaggero Veneto ha pubblicato un articolo, ripubblicato dalla pagina FB del Comune, che è la ripetizione testuale di un articolo di due settimane fa, ma con la mia foto in aggiunta. Ho chiamato il giornalista Sigfrido Cescut per capire perché il quotidiano ha rimesso il comunicato sulle scuole di Polcenigo, proprio quello che aveva scaturito un vespaio di genitori inviperiti. Ha risposto che nella mail inviata da me c'erano due comunicati: il primo in cui parlavo della ex-latteria e del lavoro di scadente svolto da lui come giornalista (ha pubblicato un articolo senza leggere il bando dell'asta che rimuove il vincolo d'uso pubblico e quindi stravolgendo il significato della s-vendita voluta del sindaco Della Toffola) e il secondo comunicato che era rimasto in fondo alla mail in copia in font grigio era proprio quello che avevo mandato alla Benotti (giornalista sempre del Messaggero) qualche settimana fa.
Cescut quindi dice di aver scritto due articoli, uno per ciascun comunicato, e che la redazione ha deciso di pubblicare il secondo (che aveva già pubblicato a firma Benotti) e ignorare il primo. Non so in che misura si mescolano mestiere, malizia e incompetenza ma ho deciso che non manderò più una riga al Messaggero Veneto perché anche se immagino che vengano pagati una miseria per gli articoli che scrivono si sono comportati tutt'altro che da professionisti; ricevono e pubblicano i comunicati così come gli arrivano, taglia-incolla e poi in stampa senza informarsi, approfondire o verificare nulla di quanto detto.
Sicuramente questa mia personale secessione dell'Aventino non comporterà nessun cambiamento, continueranno ad essere pubblicate mezze verità, fanfaronate e propagande di vario genere senza alcun controllo. Ma almeno non parteciperò a questo sistema. D'altra parte da wikepedia si legge: "il giornalista (detto in lingua inglese reporter) è un lavoratore del campo dell'informazione nel settore del giornalismo che si occupa di scoprire, analizzare, descrivere e scegliere notizie per poi diffonderle". Non quindi aspettare, riportare, virgolettare e omettere le notizie. Senza arrivare a pretender tanto, anni fa perlomeno qualche volta venivano ai Consigli Comunali, ora nemmeno quello perché aspettano sulla scrivania il comunicato del politico di turno da cui fare copia-incolla.

lunedì 2 marzo 2015

L'esodo dei turisti a Polcenigo


Polcenigo è bella, uno scrigno verde. Iscritta fra i borghi più belli d'Italia, presenta un grandissimo numero di luoghi di interesse per i turisti: il Castello, il sito archeologico del Palù, palazzo Zaia, il parco di San Floriano, la sorgente del Gorgazzo, solo per fare qualche esempio. 
Ma per rendere un luogo veramente esclusivo e quindi appetibile, è necessario abbinare alla bellezza alcune caratteristiche che trasformino un borgo in qualcosa di veramente unico; e così, come una bella donna accresce il proprio fascino apparendo difficile da conquistare, anche Polcenigo ha deciso di adeguarsi diventando anch'essa irraggiungibile. Nel vero senso della parola.
Il turista che, attratto dalla pubblicità dell'ente “borghi più belli d'Italia” e affascinato dai numerosi luoghi di interesse da visitare, decidesse di passare del tempo a Polcenigo, avrebbe molte difficoltà a raggiungerla.
Gli autobus infatti nei giorni festivi a Polcenigo semplicemente non passano ed il povero viaggiatore, che forse solo in quei giorni avrebbe delle giornate libere, per raggiungere Borc dovrebbe farsela a piedi con zaino in spalla, intraprendendo così il mistico e spirituale “cammino sulla Pedemontana”.
Oppure sarebbe costretto, sempre che gli sia possibile, a prendere la macchina pregando di trovare un posto dove parcheggiarla e contribuendo con il traffico a trasformare il paese in più variopinto scrigno grigio – verde.
Per fortuna ad attenderlo dopo la lunga fatica ci sarebbero (in un paese che conta meno di 5 mila abitanti) un centinaio di posti letto disponibili fra albergo diffuso e bed and breakfast, e i cui gestori, ora sconsolati, attendono speranzosi che finalmente l'esodo di pellegrini approdi alla terra promessa dalla guida dei borghi più belli.
L'amministrazione che gelosa del proprio isolamento fantastica di trasferire la sede del municipio sul castello per poter meglio controllare i propri confini, nel frattempo continua a diffidare di quei grandi mostri metallici a quattro ruote con la scritta ATAP sul fianco, e nulla fa per il trasporto pubblico, forse anche per evitare che coloro che non possono o non vogliono guidare fuggano dal paese facendo diventare così ancora più ridicola la sproporzione fra numero di abitanti e posti letto per turisti, vuoti.