domenica 26 agosto 2018

A new beginning



Trovo sia elegante che ogni cosa abbia un inizio uno sviluppo e una conclusione. Questo blog non fa eccezione e per molto tempo è rimasto immeritatamente a languire.
Il progetto, posso dire pioneristico essendo partito quasi 10 anni fa, di uno spazio "collettivo" non è mai decollato e nel frattempo la popolarità dei social media ha definitivamente spostato l'attenzione altrove.
Non che manchi l'esigenza di avere qualcuno che crei contenuti anziché limitarsi a ripostarli o scrivere la prima cosa che gli viene in mente, ma è un'attività che ho dovuto abbandonare trasferendomi a Londra e che riflettendoci mi rendo conto non intendo proseguire. Posso dire di aver sempre scritto e detto ciò che ritenevo giusto e sono lieto della stima che molte persone hanno espresso al lavoro svolto lungo questo percorso. Negli anni il mio stile e atteggiamento credo siano maturati, ho imparato a non temere le critiche ed a ripartire dalle sconfitte con in mente obiettivi a lungo termine. Faccio ancora fatica a non chiamare uno stupido o un buffone con il loro nomi, ma ci sto lavorando.

Credo che alla superficialità dilagante si debba contrapporre profondità di pensiero, ma che quest'ultima perda inesorabilmente la battaglia di catturare la labile attenzione di chi scorre le notizie con il pollice sullo schermo del proprio telefono. Questa nuova barbarie mastica e rigurgita slogan, pubblico perfetto per l'attuale primo cittadino che di mestiere vende e imbelleta parole. "Scrigno verde" e taglia alberi, "antica fiera" anziché "sagra" ed ignora il problema dei quintali di plastica che la festa paesana produce, "antico borgo" e propone di fare un albergo di lusso al posto del castello.
Se la pochezza di contenuti delle ultime amministrazioni è senza precedenti bisogna riconoscere che nel mantenere la poltrona sono dei professionisti, complice un'opposizione misera e tenuta sotto scacco da personaggi donchisciotteschi, che si sono creati il vuoto attorno e combattono i propri mulini a vento. Non che il pubblico polcenighese sia facile: perlopiú diffidente verso il cambiamento, testardo nelle proprie posizioni e difficile da coinvolgere.
Sicuramente la mia speranza è riposta nelle nuove generazioni; spero che viaggino molto conservando attaccamento alle loro radici, così quando rientreranno sapranno vedere oltre il dito che indica la luna.

Chiudo con quello che vuole essere un arrivederci, ed un sorriso.


Ciao!

martedì 1 maggio 2018

Quando perdi, non perdere la lezione


Le elezioni del 29 Aprile 2018 hanno sancito il secondo mandato del sindaco uscente Della Toffola ed una batosta clamorosa per il listone Progetto Primavera Democratica (PPD), che perde 393 a 1365 contro la coalizione di centrodestra. Tante cose ci sarebbero da dire, ma in questo post mi limiterò a commentare i numeri, che sono bellissimi perché in quanto numeri non sono opinioni.


Magra consolazione, i dati accreditano la lista "Progetto Primavera Democratica" come la squadra più forte, ossia senza riempilista "pesi morti" a differenza di "Viva Polcenigo viva" con capolista F.Pegoraro che è risultata la peggio assortita. Per capirlo bisogna vedere come si sono posizionati relativamente i vari candidati, facciamo che non lo spiego ma vi mostro una bella tabella colorata in cui verde vuol dire "bene" e "rosso" maluccio.


Tra le 4 concorrenti, la lista "Polcenigo per tutti" (319) di G.Parisi e stata la meno votata con Viva Polcenigo Viva (324) appena 5 voti oltre. Al listone di centrosinistra PPD (355) superare di appena 30 voti queste due liste ovviamente non è bastato e grazie all'ennesimo gran risultato della Lega Nord che ora alla guida di A.Del Fiol si chiama "Insieme per Polcenigo" (464) nel complesso il navigato Della Toffola (78%) è stato riconfermato con oltre il triplo dei voti del suo giovane sfidante Gottardo (22%).
Purtroppo la possibilità di dare una doppia preferenza ai candidati non ci consente di capire quanti "voti di pancia" sono stati segnati esclusivamente sul simbolo delle liste. Questo chiaramente spiega gli abbondanti risultati stellari dei candidati sopra le 50 preferenze ed in generale rende quasi tutti soddisfatti della propria performance. L'impressione -ok, la mia impressione non è un numero è vero- è che il listone del triplice partito PPD non abbia catturato l'interesse dell'elettore, che non si è identificato e non ha simpatizzato per l'affiancamento last-minute di facce nuove e vecchie.

Ora alcuni commenti sui risultati personali:
Anna Zanolin (59), Karen Dorigo (51), Ezio Bravin (56), Mariarosa Bosser (49), Daniela Rossitto (43) ed altri come la 18enne Giulia Ortolan (22) sono la prova di quanto l'elettorato abbia premiato l'ingresso di aria fresca, sia con persone di esperienza che totalmente nuove purché non legate ai partiti. Questo risentimento verso i partiti politici si rispecchia nel fatto che nessuna lista abbia avuto il coraggio di schierarsi apertamente con il logo del proprio partito di riferimento (per chi non lo sapesse si trattava comunque di Fratelli d'Italia, Lega Nord e 1/3 di PD).
Sonora bocciatura infatti per chi la politica l'ha fatta per molti anni, come sindaco o assessore: Mauro Quaia (7), Roberto Donazzon (18), Luigino Del Puppo (19), Fabrizio Venier (24). Evidentemente non sono stati giudicati interessanti i loro contenuti, spesso legati ad episodi passati ed a baruffe che li hanno "etichettati" come vecchi politici locali, categoria che come tutti sanno rappresenta al giorno d'oggi un insulto; per cui tutti vogliono andare in Consiglio Comunale ma nessuno a farci politica. Infatti bisogna essere onesti e riconoscere che coerentemente la maggior parte alza solo la mano quando è ora di votare. Però mentre Quaia prosegue il suo trend negativo 46-x-11-7 (2004-2009-2013-2018), Venier riesce a dare una sferzata positiva 66-34-15-24 perché evidentemente entrare nel listone PPD senza chiedere ai suoi sostenitori di candidarsi in una lista propria per affiancarlo gli ha permesso di incamerare più preferenze.
Gran risultato soprattutto per chi pur facendo politica si è sempre proclamato un tecnico come Antonio Del Fiol (196) e per chi non parla mai in Consiglio Comunale come Gennaro Parisi (76) e Oliva Quaia (84). Oliva Quaia che non parla mai nemmeno di quello che succede in Fondazione Bazzi, dove l'altro ieri hanno approvato un documento che vincola il parco di San Floriano fino al 2042 alla cooperativa Controvento. Non lo sapevate? Troppo tardi. Un po' meno bene rispetto ai colleghi di giunta per Fabio Pegoraro (69) che infatti cerca di fare politica, con risultati opinabili.
Un universo a parte, come sempre, Mezzomonte, dove Mezzarobba (16) vince seppure di misura.
Nota di colore: Fabio Viel vince contro Carlo Barbieri la gara del migliore trasformista. Sono gli unici due candidati a presentarsi in tre elezioni consecutive con tre liste diverse saltando da palo in frasca con disinvoltura. Il punteggio personale vede in netto vantaggio Viel che conduce 31-17-20 rispetto a Barbieri che si attesta ad un blando 8-11-8. Potrebbe rivelarsi una camaleontica maratona in cui il primo a mollare perde, quindi non è ancora detta l'ultima parola.

Personalmente trovo in generale questo risultato sconfortante. Nel 2013 Primavera Polcenigo (290) corse da sola diventando la lista più votata, primato che fondendosi due mesi fa con Progetto Comune e Polcenigo Democratica ora ha perso a favore della Lega Nord. Inoltre non si è trattato di una sconfitta, ma una Caporetto. Guardando il lato positivo, ora abbiamo una minoranza compatta che vede 5 Consiglieri su 6 di colore Primavera ed è un buon punto da cui ripartire. 
Senza rimproverare nulla alle persone che ci hanno messo la faccia e l'impegno, è chiaro risultati alla mano che la formula proposta è stato uno sbaglio dal punto di vista numerico, strategico, di tempismo, di identità e perché no, emotivo.

Riconoscerlo, imparare dai propri errori e ripartire con rinnovato entusiasmo tutti assieme in questa avventura rappresenta la sfida per i prossimi 5 anni.